Informazioni, storie, leggende e curiosità
Il Nome
Il nome “Canneto” deriva dal latino cannētum, riferendosi alla presenza di canne nella zona. L’area fu abitata sin dalla preistoria e, durante l’epoca sabina e romana, faceva parte di un comprensorio di ville legate a Cures Sabini. Le prime menzioni storiche risalgono all’anno 1000, legate all’Abbazia di Farfa.
Un evento significativo nella storia del paese è l’eccidio di Canneto del 10 dicembre 1920, durante il Biennio Rosso, quando undici braccianti furono uccisi dai Carabinieri durante una manifestazione per migliori condizioni di lavoro.

L’Ulivone: simbolo millenario
Il logo della nostra associazione è un ulivo. Si riferisce a uno dei tesori di Canneto Sabino: l’”Ulivone”, un ulivo millenario situato in località Casale Bertini. Con una circonferenza di 7,2 metri e un’altezza di circa 15 metri, è considerato uno degli ulivi più antichi e grandi d’Europa. Secondo la leggenda, le sue origini risalgono al regno di Numa Pompilio, ma studi storici lo datano a circa 1000 anni fa, durante le bonifiche dei monaci benedettini di Farfa. L’albero è ancora produttivo, con una resa di olive che può arrivare fino a 12 quintali l’anno.

Luoghi di interesse
Chiesa di San Rocco: costruita nel 1893, si affaccia sulla piazza Luigi Pacieri. Originariamente con facciata in pietra a vista, oggi è intonacata in rosa antico e giallo.
Chiesa della Madonna della Neve: risalente all’XI secolo, questa cappella in pietra è legata a un fatto miracoloso legato all’edificazione della basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
- Secondo la tradizione popolare, nella notte tra il 4 e il 5 agosto dell’anno 358 d.C., la Vergine Maria apparve in sogno a Papa Liberio e a un ricco patrizio romano di nome Giovanni, chiedendo la costruzione di una chiesa a lei dedicata nel luogo dove avrebbero trovato la neve al mattino.
- Il giorno seguente, nonostante fosse piena estate, una nevicata miracolosa imbiancò la sommità del Colle Esquilino, tracciando il perimetro della futura basilica. Papa Liberio interpretò il segno come un chiaro messaggio divino e fece iniziare la costruzione della chiesa proprio in quel luogo.
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